Decidere di separarsi con i bambini piccoli non è mai una scelta semplice, a dir la verità, non lo è neanche decidere di separarsi, ma quando nelle coppie sono presenti bambini piccoli o addirittura neonati la situazione si complica.
Ieri sera sul nostro profilo Instagram abbiamo affrontato un argomento che sta molto a cuore e per cui riceviamo sempre molte domande, separarsi con i bambini piccoli.
Durante la diretta Instagram, con l’aiuto dell’avvocato Claudia Rossi, specializzata in Diritto di Famiglia abbiamo cercato a rispondere a domande sia legali che psicologiche.
Qui di seguito trovare le domande e le risposte su cui abbiamo riflettuto
Come affrontare una separazione con figli piccoli
Partiamo dal presupposto che la separazione è sempre un evento molto doloroso, per tutte le persone coinvolte, sia i coniugi che i bambini e questo aspetto deve essere sempre monitorato.
Questo aspetto viene spesso trascurato e invece è centrale, i coniugi soffriranno, questo tipo di decisione spesso è accompagnata da un senso di fallimento, si ha la sensazione di distruggere la famiglia e a volte di distruggere la crescita dei figli, si pensa di dare una delusione, si pensa che ci si poteva accorgere prima, che non incontreremo più nessun’altro, che abbiamo sbagliato tutto e cosi via.
In realtà non è cosi, ma l’elaborazione della separazione è un vero e proprio lutto, che porta con se una riflessione interiore molto profonda.
Se poi i rapporti tra i coniugi sono tesi, per continui litigi, fraintendimenti, delusioni o per esempio tradimenti la situazione si complica.
In questo stato d’animo cosi complesso, la comunicazione e la gestione emotiva dei figli non è semplice
Come posso dire ai miei figli che ci separiamo?
Domanda difficile anche perchè ogni caso è a sè.
Possiamo però ragionare su alcuni aspetti da tenere monitorati. Partiamo dal ragionare insieme sull’età dei bambini che non deve assolutamente scoraggiare la comunicazione, infatti deve essere sempre fatta anche in presenza di bambini molto piccoli o addirittura neonati. Questa scelta è importante, le ricerche indicano che i bambini capiscono molto prima di quanto gli adulti pensino e inoltre la comunicazione segna il punto in cui gli adulti si assumono la loro responsabilità e agiscono di conseguenza.
La comunicazione deve essere appropriata all’età del figlio, deve essere effettuata in un momento di calma, possibilmente insieme al partner o almeno concordata con lui e deve avere tutte le risposte alle possibili domande che fanno i figli (quando succederà, io con chi starò, cambierò scuola, quando ci trasferiremo, quando te ne andrai).
Non dev’essere fatta con eccessivo anticipo per evitare ai bambini un’attesa snervante e piena di dubbi e tensioni.
E’ meglio separarsi quando i figli sono piccoli?
Anche questa è una domanda che i genitori ci pongono spesso, insieme a “e meglio aspettare che i figli crescano per separaci?”
La risposta è che se queste riflessioni vengono fatte per evitare ai figli la sofferenza allora sono del tutto irrilevanti. La separazione è sempre dolorosa, a qualsiasi età, ci sono bimbi che soffrono, ma anche adulti già sposati con figli che appena sanno della separazione dei loro genitori vanno in mille pezzi.
La separazione va pensata bene e gestita con buon senso, i figli non possono avere la responsabilità di una scelta cosi importante.
E’ meglio stare insieme per il bene dei figli?
Il bene dei figli è avere armonia famigliare e due genitori sereni tutto il resto non è “il bene dei figli”
Le ricerche hanno dimostrato ampiamente che è molto meglio una buona separazione piuttosto che una separazione in casa.
I bambini hanno diritto ad avere due genitori amorevoli e sereni e se questo implica una separazione è necessario valutarla seriamente.
Ricordo sempre alle coppie che fanno questa domanda durante le terapie di coppia che stanno dando l’esempio di come sarà una coppia, i figli interiorizzeranno che una coppia coniugale sarà composta da dei genitori che spesso non interagiscono, che si sopportano a malapena, che non trascorrono del tempo insieme, che non si supportano, in una parola che non si amano. Ed ecco spiegata la ragione per cui i figli di genitori separati statisticamente si separano a loro volta.
Non ho soldi per separarmi
Questo aspetto è molto concreto e pratico e a volte rende aggettivamente difficile procedere con una separazione.
Si consiglia sempre un primo colloquio con un avvocato familiarista per capire bene i costi, le tempistiche e i vari metodi per addivenire ad una separazione. Inoltre, l’avvocato potrà dirvi se per voi ricorrano i presupposti economici imposti per legge, per l’assistenza legale totalmente a carico dello Stato.
Non siamo sposati, cosa cambia per i bambini?
Come ci spiegava ieri l’avv. Claudia Rossi, le procedure legali sono più snelle per chi non è coniugato posto che si potrà ricorrere al Tribunale per accordarsi solo sulle questioni legate al mantenimento e affido dei figli stessi.
I bambini nati da una coppia non sposata, hanno gli stessi diritti di quelli nati in costanza di matrimonio.
Che documentazione è necessaria per separarsi.
Claudia ci spiegava che sono necessari documenti d’identità e il codice fiscale, nonchè la certificazione anagrafica dei coniugi e dei figli e l’atto di matrimonio, i documenti reddituali (che serviranno all’avvocato per capire la situazione reddituale e formulare poi le varie ipotesi di richieste economiche), e i documenti riguardanti i beni (sia mobili/mobili registrati che immobili) che dovranno essere oggetto di divisione tra i coniugi.
Dovrà poi essere fornite all’avvocato, un’idea di come si vorranno gestire gli aspetti dell’affido e del mantenimento dei minorii.
Posso chiedere la separazione lo stesso, anche se mio marito non è d’accordo?
Sia dal punto di vista legale che dal punto di vista psicologico non ci sono divieti, sono frequenti i casi in cui a chiedere la separazione è un coniuge solo, mentre l’altro la “subisce”
Se per creare una coppia bisogna essere in due, per richiedere la separazione basta solo un coniuge
Mia moglie mi ha tradito, devo portare le prove dall’avvocato?
L’avvocato Rossi ci chiariva che, se per esempio si vuole chiedere l’addebito della separazione all’altro/a, proprio per il motivo del tradimento, è necessario dimostrare, attraverso prove documentali o per testimoni, che il tradimento stesso , ha ingenerato la crisi dell’unione matrimoniale.
Attenzione però, perchè appropriarsi degli effetti personali dell’altro coniuge, inserire app spia nel cellulare dell’ex, o rubare la sua corrispondenza, può integrare una o più fattispecie di reato, e quindi, oltre a non rendere tali prove ammissibili o producibili, tali comportamenti, potranno risultare penalmente perseguibili.
Come si capisce se il bambino ha preso bene la separazione?
Nessun bambino prende bene la separazione, MAI!
La separazione è sempre un evento doloroso, l’aspetto su cui prestare attenzione è che non diventi un trauma.
I nostri studi sono pieni di bambini diventati adulti che faticano ancora a superare la separazione dei genitori.
I bambini devono poter manifestare dolore, sofferenza e anche rabbia, se non lo fanno possono esserci molte ragione, statisticamente la prima è che vedono i loro genitori troppo sofferenti e non vogliono sovraccaricarli ulteriormente.
Devono essere invece sollecitati a parlarne, a esprimere le loro emozioni, le loro sensazioni e le loro paure.
Mi raccomando di avvisare le maestre o i professori di quanto sta accadendo, in questo modo ci sarà un’osservazione maggiore del comportamento e del benessere, inoltre, a volte i bambini riescono ad aprirsi maggiormente con le maestre rispetto che con i genitori.
Mi raccomando, se i bambini stanno “troppo” bene, rizzate le antenne!
Quando si comunica la separazione, chi deve essere presente?
A meno che la conflittualità sia elevata è consigliabile la presenza di entrambi i coniugi.
Cosa dire ai bambini va concordato in precedenza e nel caso anche chi è meglio che parli.
Riguardo alla presenza di nonni, amici, zii ecc, va valutato l’impatto in tutte le persone coinvolte.
Le comunicazioni si devono svolgere in casa e in famiglia e non è necessaria la figura di uno psicoterapeuta.
Se però sentite la necessità di essere supportati o di pensare bene alle parole da utilizzare potete richiedere dei colloqui con un terapeuta familiare.
Se ho più bambini devo comunicarlo separatamente?
No, va comunicato ai fratelli/sorelle simultaneamente qualsiasi sia la loro età.
I bambini cosi si potranno consolare a vicenda, avranno la possibilità di riparlarne tra loro in futuro e potranno confrontarsi sul loro umore.
In che modo comunicare ai propri genitori della separazione?
A differenza della comunicazione ai figli, vi ricordo che questa comunicazione è svolta tra adulti.
E’ un momento molto delicato per i coniugi e valutare come dirlo e soprattutto quando dirlo ai genitori o anche ad amici o altri parenti deve meritare una riflessione approfondita.
E’ necessario tutto il supporto emotivo possibile, se la comunicazione ai propri genitori deve essere fonte di stress o di preoccupazione si può pensare di posticiparla, è importante circondarsi da persone in grado di sostenervi e non “da sostenere”
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