Come superare la fine di una relazione
La fine di una relazione porta ad esperire sensazioni e vissuti che si possono ritrovare nell’esperienza di elaborazione di un lutto. Si tratta in entrambi i casi di elaborare una perdita, una fine. Viene interrotta una relazione per come la si conosceva e la persona è chiamata a dover fare i conti con qualcuno che non c’è più, che ci ha lasciato.
Come superare la fine di una relazione quando l’altro ci manca molto

Da una situazione conosciuta, caratterizzata da ritmi, abitudini condivise, ci si scontra, a volte anche improvvisamente, con il vuoto, con la mancanza dell’altro. Quest’assenza è tuttavia estremamente rumorosa: oggetti, suoni, profumi, routine perse e altre ancora presenti, ma con toni e colore differenti, continuano a richiamare la simultanea esistenza ed assenza dell’altro. Si è quindi costantemente in balia di emozioni contrastanti ed altalenanti che possono susseguirsi con violenza nel corso della stessa giornata e che a volte chiedono di essere pensate e contenute insieme a qualcuno.
È come se ci si ritrovasse a dover re-imparare a stare con la propria unicità, a pensarsi in uno e non più all’interno di una diade, a ri-guardare il mondo che prima era percepito con un colore, accettandolo con nuove e meno intense tonalità. A modificarsi non è solo questo, ma anche lo sguardo ed il pensiero che viene rivolto a se stessi: biasimo, senso di colpa, rabbia, sensazione di fragilità, autosvalutazione e così via. Si aggiungono anche manifestazioni somatiche, quali, ad esempio, trascuratezza, difficoltà a mangiare ovvero iperfagia, insonnia.
Come ci sentiamo quando proviamo a superare la fine di una relazione
È come se con la fine del proprio rapporto e con la perdita della persona amata si abbia la sensazione che siano andati persi anche pezzi di sé. Sembra impossibile recuperarli. E in tutta questo turbinio emotivo la vita con le incombenze, le attività quotidiane, gli impegni, forzano a mantenere i medesimi ritmi e risultati. Tale pretesa dissona con una percezione di sé spaventata, infragilita, confusa, smarrita e disorientata. Si assiste quindi ad una forbice tra il bisogno interno e il mondo esterno. Tutto ciò può essere esperito anche se a finire è una relazione turbolenta, conflittuale e nel periodo di elaborazione si possono alternare vissuti di sollievo a disperazione ed impotenza.
Quando la fine di una relazione diventa trauma

Per tali ragioni, la fine di una relazione sentimentale può essere equiparata alla perdita di una persona amata, ed entrambi possono assumere le sembianze di un vero e proprio trauma.
“La figura che ti era stata dolcemente familiare, che aveva atteso la tua vita dandole senso, si rivela adesso traumaticamente estranea. Tutto quello che prima dava gioia ricordare, ora ti perseguita…. Per questa ragione l’insonnia e l’incubo costellano le notti del traumatizzato d’amore” (Recalcati, 2014, p. 73).
È come se al proprio treno, avessero improvvisamente rubato i binari sui quali si stava viaggiando, e mentre si sta deragliando è necessario tornare in carreggiata, in una ricerca disperata ed affannosa di trovare nuovi binari, con uno stridente sottofondo di “mancanza di speranza”, disperazione, rabbia ed angoscia. In questi momenti inoltre lo sguardo è sempre rivolto al passato, per cui i “binari possibili”, sembrano essere solo quelli di cui si è deprivati. A questi vissuti depressivi legati alla perdita, al trauma, all’abbandono, se ne possono affiancare altri più legati ad una ferita narcisistica, ossia l’impossibilità di accettare di avere fallito, di essersi sbagliati, o ancora di essere stati lasciati, traditi.
Ci vuole tempo per superare la fine di una relazione

Per tutte queste ragioni, così come per il lutto reale, anche il lutto per la fine di un rapporto d’amore necessita di tempo e attraversa fisiologicamente delle fasi, un percorso che non è detto sia lineare ma il più delle volte è tortuoso, se non addirittura con intoppi e brusche frenate. Se ad una iniziale fase di apparente accettazione, che forse può rimandare più ad un rifiuto di ammettere la consapevolezza della fine, ci si può trovare violentemente catapultati in una dimensione di rabbia, per poi ricercare nuovamente un confronto, una comprensione con l’altro, o ancora la speranza di recuperare ciò che sembra perso.
Quando per superare la fine di una relazione è necessaria una terapia
La fine di una storia d’amore tuttavia, in ragione di quanto sottolineato finora, come ogni altro momento di crisi, può essere un’occasione, non solo per condividere e riconoscere i propri stati emotivi, ma piuttosto per ri-trovare se stessi e ri-scoprirsi, anche in terapia. Pensare e parlare del proprio dolore, ascoltarsi permette di meglio comprendere in quale fase di elaborazione si è nel qui ed ora, le ragioni del proprio senso di smarrimento e confusione e meglio comprendere ciò che effettivamente è andato perduto e ciò che ancora rimane e vive.
Condividere e confrontarsi permette di uscire da un processo interno unicamente ruminativo, promuovendo piuttosto chiarificazioni rispetto al proprio modo di stare in relazione, comprendere cos’abbia funzionato e cosa no e quali siano le proprie dinamiche personali che di volta in volta, fuori dal controllo individuale, si attivano all’interno delle relazioni d’amore e ne influenzino lo sviluppo.
Bibliografia:
Recalcati Massimo. Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa. Cortina Raffaello, 2014