Ansia generalizzata ai tempi del coronavirus
La paura è un’emozione che si attiva al fine di proteggerci dai pericoli e attivare quindi un comportamento di salvaguardia della persona.
Dal punto di vista filogenetico ha permesso alla nostra specie di attivare comportamenti, pensieri ed azioni che facilitassero la sopravvivenza della nostra specie.
La paura, quindi, facilita l’attivazione di tutti quei comportamenti che in questo periodo di emergenza possono proteggere noi stessi, i nostri familiari e la comunità intera.
Tali comportamenti, proprio perché viviamo in una comunità, sono stati codificati da esperti e diffusi dai media e dal sito del governo e dalla protezione civile.
Attenersi ai comportamenti indicati e avvertire una preoccupazione per le notizie riportate dal governo è quindi uan reazione del tutto normale.
Diversa invece è la situazione di ansia generalizzata, di panico e di angoscia determinata dalla cronicizzazione della paura che determina un’attivazione fisiologica, emotiva e cognitiva che anziché salvaguardarci crea malessere e ci mette in una posizione di maggiore rischio e vulnerabilità.
La psicologia del Se ci viene in aiuto, attraverso l’attivazione di comportamenti e strategie che possano abbassare il livello di ansia generalizzata agendo sui quattro piani del Se.
Piccole strategie che possiamo attivare a casa individualmente. E’ ovvio che se tali strategie non dovessero aiutare sarebbe necessario chiedere aiuto attraverso i Servizi on line che sono stati attivati da psicologi e psicoterapeuti.
L’ansia si manifesta attraverso un’iperattivazione del nostro sistema simpatico (arosal), comportando:
Possiamo quindi agire sui quattro piani del Se:
Infine ricordiamoci che il Se’ si struttura attraverso le esperienze relazionali.
Il paradosso positivo di questo periodo è che la mancanza di “contatto fisico” ha determinato un potenziamento del “contatto” tra le persone.
Lo vediamo negli sguardi (con le mascherine, possiamo essere più attenti agli sguardi) delle persone in fila al supermercato. Non sono solo sguardi di paura verso l’untore ma sono sguardi che cercano comprensione, contatto, condivisione della medesima situazione.
Sul piano relazionale sono proprio questi sguardi che dobbiamo cercare, utilizzando ciò che l’intelletto umano ci ha regalato con i progressi tecnologici. Abbiamo tutti gli strumenti nelle nostre case per relazionarci e creare contatti, dal buon vecchio telefono a tutte le piattaforme che facilitano il contatto visivo.
E sempre allo scopo di abbassare i livelli di ansia non parliamo solo di Coronavirus, ma usiamo l’umorismo, lo sfogo emotivo, la condivisione di emozioni per rendere più leggero il nostro vissuto, perchè la “leggerezza” non è supeficialità ma possibilità di sentire che oltre alla gravità e “pesantezza” della situazione possiamo percepire la vitalità.
Se pensi che possa essere necessario andare dallo psicologo scrivi a info@mentesicura.it per avere tutte le informazioni
Segui il nostro profilo sui social per avere altri consigli, ci trovi su Facebook (Studio MenteSicura), Instagram (@mente_sicura), Tik Tok (@mente_sicura)
Leave a Comment